Dichiarazione in relazione alla COP 26 firmata dalla Global Ecosocialist Network e da un certo numero di organizzazioni e partiti ecosocialisti.
COP 26 si svolge in uno scenario di crescente caos climatico e degrado ecologico, dopo un’estate senza precedenti di ondate di calore, incendi e inondazioni. Il cambiamento climatico è alle porte e ci troviamo di fronte a molteplici crisi interconnesse e inseparabili: clima, ambiente, estinzione, economia e malattie zoonotiche
Come Ecosocialisti diciamo che un altro mondo è possibile, ma è necessaria una massiccia trasformazione sociale e politica, che richiede la mobilitazione della massa di lavoratori in tutto il mondo. Solo la fine dell’implacabile ricerca del profitto privato, degli sprechi senza fine e della spinta rapace alla crescita può fornire la soluzione non solo al cambiamento climatico, al degrado ambientale e all’estinzione di massa, ma anche alla povertà globale, alla fame e all’ipersfruttamento.
Le grandi questioni del cambiamento climatico saranno discusse a Glasgow, ma qualunque sia l’accordo, il capitalismo può al massimo mitigare il cambiamento climatico, non fermarlo. Le vere soluzioni climatiche non possono basarsi sul sistema di mercato che ha creato il problema. Solo la classe operaia organizzata e gli oppressi rurali e le popolazioni indigene del sud globale, donne e uomini – hanno il potere di porre fine al capitalismo, perché il loro lavoro produce tutta la ricchezza e non hanno grandi fortune da perdere se il sistema cambia, nessun interesse acquisito nella disuguaglianza, sfruttamento e profitto privato.
Agire ora per fermare il cambiamento climatico! Chiediamo:
- Tutti i combustibili fossili devono rimanere nel sottosuolo – nessuna nuova estrazione gas, carbone o petrolio!
- Un rapido passaggio alle energie rinnovabili per i trasporti, le infrastrutture, l’industria, l’agricoltura e le abitazioni
- Un vasto programma globale di opere pubbliche investendo in posti di lavoro verdi e sostituendo l’occupazione in industrie non sostenibili.
- Una giusta transizione globale finanziata per il sud del mondo per sviluppare le necessarie tecnologie e infrastrutture sostenibili.
- Un’importante riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 70% entro il 2030, partendo da una base di riferimento del 1990. Questa deve essere completa – includendo tutte le emissioni militari, aeree e marittime – e comprendere meccanismi per una contabilità trasparente, la misurazione e la sorveglianza popolare.
- La fine dei sistemi di scambio di quote di emissione.
- Porre immediatamente fine all’invasione e alla distruzione dei territori delle popolazioni indigene attraverso l’estrattivismo, la deforestazione e l’appropriazione della terra.
Sostenibilità e giustizia globale
La crisi globale a lungo termine e gli effetti immediati degli eventi catastrofici avranno un impatto più grave su donne, bambini, anziani, LGBTQ+, persone disabili e popolazioni indigene. Una strategia eco-socialista pone al centro la giustizia sociale e le lotte di liberazione degli oppressi.
La migrazione è e sarà sempre più trainata dai cambiamenti climatici, dai conflitti e dalle guerre alle risorse che ne derivano. Accogliere e sostenere la libera circolazione delle persone deve essere una politica fondamentale e una parte necessaria della pianificazione per il futuro.
Chiediamo:
- Immediata cancellazione del debito internazionale del sud del mondo.
- Un rapido passaggio dalle enormi fattorie industriali e dalle monocolture agroalimentari su larga scala all’agricoltura con metodi di coltivazione ecosostenibili con investimenti in tecnologie agricole verdi per ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici e pesticidi per sostituirli con metodi biologici e di sostegno ai piccoli agricoltori.
- Un’importante riduzione della produzione e del consumo di carne e prodotti lattiero-caseari attraverso l’istruzione, l’offerta e la promozione di alternative vegetali di alta qualità e a prezzi accessibili.
- La promozione di sistemi agricoli basati sul diritto al cibo e alla sovranità alimentare, ai diritti umani con il controllo locale su risorse naturali, sementi, terra, acqua, foreste, conoscenza e tecnologia per porre fine all’insicurezza alimentare e nutrizionale nel sud del mondo.
- La fine della deforestazione delle foreste tropicali e boreali attraverso la riduzione della domanda di cibo importato, legname e biocarburanti.
- La fine dell’attività estrattiva ecologicamente e socialmente distruttiva, specialmente nei territori delle popolazioni indigene e dei nativi
- Rispetto dei diritti economici, culturali, politici e terrieri delle popolazioni indigene e native.
- Un massiccio aumento delle aree protette per la conservazione della biodiversità.
- Porre fine alla povertà energetica grazie all’adeguamento delle abitazioni e degli edifici esistenti all’energia con tecnologie sostenibili ed efficienti sotto il profilo energetico.
Chiediamo una giusta transizione:
- Riqualificazione dei lavoratori in industrie dannose per l’ambiente con posti di lavoro alternativi ben pagati nella nuova economia.
- Pieno e democratico coinvolgimento dei lavoratori per sfruttare l’energia e la creatività dei lavoratori per progettare e implementare nuove tecnologie sostenibili e decomporre quelle vecchie e insostenibili.
- Risorse per l’educazione popolare e il coinvolgimento nell’attuazione e nel miglioramento di una transizione giusta, con l’educazione ambientale integrata a tutti i livelli all’interno del curriculum.
- Sviluppo urgente di trasporti pubblici sostenibili, abbordabili e di alta qualità con un piano integrato completo che soddisfi le esigenze della popolazione e riduca la richiesta per l’uso dell’automobile privata.
- Un’economia eco-socialista pianificata che elimina gli sprechi, le duplicazioni e le pratiche dannose per l’ambiente, la riduzione della settimana lavorativa e un corrispondente aumento del tempo libero.
- Riorganizzare le prassi lavorative ponendo l’accento su un’equa flessibilità e sul lavoro più vicino a casa, utilizzando un’infrastruttura a banda larga libera e veloce.
Come eco-socialisti abbiamo proposto una visione di un mondo giusto e sostenibile e combattiamo con ogni briciola della nostra energia per ogni cambiamento, per quanto piccolo, che rende possibile un tale mondo. Organizzeremo e assisteremo, ove possibile, le organizzazioni dei lavoratori e della comunità a livello internazionale, sollevando richieste ai governi e sfidando le aziende.
Per sostenere la dichiarazione e per tenere informato circa l’Alleanza Ecosocialista e le nostre azioni specifiche e-mail eco-socialist-action@protonmail.com
Groups
Green Left (UK)
Left Unity (UK)
Anti-Capitalist Resistance (UK)
Global Ecosocialist Network (International)
ecosocialist.scot (Scotland, UK)
RISE (Ireland)
Red Green Labour (UK)
Green Eco-Socialist Network (USA)
People Before Profit (Ireland)
System Change Not Climate Change (USA/Canada)
An Rabharta Glas (in English Green Left) (Ireland)
Climate and Capitalism (International)
Socialist Project (Canada)
Ecosocialist Independent Group (UK) Lancaster City Council
Socialist Action (Canada)
Anti-Fracking Nanas (UK)
Pittsburgh Green Left (USA)
One Vote for the Planet (UK)
Individuals
Beatrix Campbell (UK) (OBE, writer and broadcaster)
George Monbiot (UK) (journalist, author & environmental activist)
Victor Wallis (USA) (ecosocialist author and professor of political science at the Berklee College of Music in Boston)
Professor Krista Cowman (UK), (Historian)
Peter Sainsbury (Australia) (Professor, School of Medicine, Sydney, University of Notre Dame)
Professor Julia Steinberger (Social Ecology/Ecological Economics) (Switzerland)
Romayne Phoenix (UK)
Jhon Giyai (West Papua)
David Schwartzman (USA) (Climate/energy scientist Member of the Global Greens COP26 Working Group-International Committee Green Party of the United States)
Dee Searle (UK)
Steve Masters (UK) (Environmental activist; Green Party District Councillor, W Berkshire)
Jim Petersen (USA)
Osver Polo Carraco (Peru)
Sally Lansbury (UK) Labour Party Cllr. Allerdale Borough Council
Rafael Arturo Guariguata (Germany)
Tina Rothery (UK)
Christopher Lozinski (USA)
Pat McCarthy (UK)
Clive Healiss (UK)
Felicity Dowling (UK)
Charles Gate (UK)
Emma Lorraine Coulling (UK)
Ken Barker (UK)
Stephen Hall (UK) (President, Greater Manchester Association of Trades Union Councils)
Lucy Early (UK)
Andrew Francis Robinson (UK)
Kevin Frea (UK) (Deputy Leader, Lancaster City Council)
Richard Finnigan (UK)
John Burr (UK)
Andrea Carey-Fuller (UK)
Paul Hutchens (UK)
Gordon Peters (UK)
Jonathan N Fuller (UK)
Nicole Haydock (UK)
Deborah Fink (UK)
Mary Stuart (UK)
Cathy Slaughter (UK)
Anna Moon (UK)
Oliver Charleston (UK)
William A Richardson (UK)
Tamsin Evans (UK)
Gordon Housley (UK)
Rick Evans (UK)
Geoff Bowman (UK)
Graham Wardrope (UK)