1# Scioperiamo perché non abbiamo altra scelta.
Stiamo lottando per il nostro futuro e per quello dei nostri figli. Scioperiamo perché c’è ancora tempo per cambiare, ma il tempo è poco. Prima agiremo, migliore sarà il nostro futuro. Nessuno ci salverà, questo Sistema politico-economico è fallito e non è in grado di difenderci. Solo una nuova partecipazione popolare e organizzata potrà cambiare il modello di sfruttamento che ci sta condannando alla barbarie e all’estinzione.
2# Scioperiamo perché vogliamo Giustizia Climatica e Giustizia Sociale.
Il cambiamento climatico colpisce soprattutto le comunità più vulnerabili, le fasce popolari più deboli, amplificando le disuguaglianze sociali ed economiche. L’economia neoliberista fondata su produttivismo ed estrattivismo senza fine minaccia i diritti umani fondamentali, tra cui il diritto alla vita, alla salute, all’alimentazione e all’acqua potabile, privatizza i servizi essenziali e mercifica i bisogni.
3# Scioperiamo perché vogliamo un futuro di Pace.
I nostri Governi succubi dell’economia imperialista generano politiche irresponsabili – invece di contrastare l’aumento della temperatura media globale, il riscaldamento, l’innalzamento e l’acidificazione degli oceani, lo scioglimento dei ghiacci polari, l’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi, la perdita di biodiversità e il crollo di interi ecosistemi naturali – alimentano e sostengono conflitti armati per il controllo delle risorse, genocidi di interi popoli e devastazione di grandi aree naturali.
4# Scioperiamo perché vogliamo un equilibrato rapporto Uomo-Natura.
Il capitalismo e il modello economico neoliberista hanno prodotto una rottura insanabile nel rapporto metabolico tra l’umanità e la natura. Con la logica di crescita infinita e profitto, si mette a rischio la sopravvivenza stessa del pianeta e delle specie che lo abitano. Lottiamo per sviluppare alternative socio-economiche e ambientali reali, che attraverso un programma di transizione ecosocialista possano garantire un ripensamento del paradigma dell’Umano in senso dialettico e antispecista, verso il superamento della posizione di dominio e sfruttamento sul Non-Umano in un rinnovato ed equilibrato rapporto uomo-natura (e in particolar modo la sua declinazione uomo-animale).
5# Scioperiamo perché vogliamo liberarci da tutte le oppressioni.
Crediamo fermamente nella giustizia sociale, economica ed ecologica per tutte le persone, indipendentemente dal genere, dall’identità di genere o dall’orientamento sessuale. Le ingiustizie ambientali, sociali ed economiche sono intrinsecamente collegate e interconnesse. Le donne, le persone LGBTQIA+, soprattutto quelle appartenenti a comunità marginalizzate, spesso subiscono in modo sproporzionato gli impatti negativi del cambiamento climatico, della povertà e dell’oppressione di classe. La lotta per la liberazione femminista e transfemminista è parte integrante della rivoluzione ecosocialista necessaria.
6# Scioperiamo perché “Salute e Cura” per tutti e tutte deve essere una priorità.
Il rapporto “Lancet2019” della più importante rivista scientifica inglese in ambito medico, traccia la relazione tra salute e cambiamenti climatici in cinque settori chiave e individua 41 indicatori di minaccia. I danni alla salute prodotti dal cambiamento climatico e dalla crisi ecologica sono una realtà a cui occorre fare fronte con estrema urgenza. Lottiamo per il diritto all’Assistenza Sanitaria Universale minacciato dalle politiche di austerità e privatizzazione, sostenendo e allargando sistemi sanitari pubblici, universali e accessibili a tutt@, che forniscano cure preventive, di base e specialistiche senza discriminazioni economiche o sociali. Includendo l’accesso a cure mediche, farmaci, vaccini, servizi di salute mentale, odontoiatria e altre cure necessarie per mantenere la salute e il benessere fuori dalle logiche di mercato e profitto.
7# Scioperiamo perché questo modello produttivo non è sostenibile.
E’ necessaria una radicale conversione ecologica del tessuto produttivo, del modo in cui si produce e del modo in cui si consuma, a favore di un’economia in grado di produrre (meno) beni e (più) servizi con modalità che rispettino l’ambiente e la salute. Per questo serve organizzare la produzione secondo un piano gestito democraticamente dalla collettività, in modo da limitare la quantità di energia prodotta e anche per orientare le scelte di consumo in un’ottica di soddisfazione dei bisogni di tutti e tutte, in accordo con le leggi di riproduzione dell’ecosistema nel suo complesso.
#8 Scioperiamo perché vogliamo chiudere con l’Energia Fossile.
Per riuscire a limitare il riscaldamento globale, il mondo ha l’immediata necessità di impiegare l’energia in modo efficiente, avvalendosi delle fonti di energia pulita e rinnovabile per la mobilità, per gli impianti industriali, per riscaldare e raffreddare. Da qui deriva l’urgenza di una transizione verso un sistema ecosocialista di produzione e consumo di energia, che soprattutto definisca quanto e come deve essere prodotta e consumata tutta l’energia necessaria per i bisogni della collettività. Significa passare da un modello centralizzato, piramidale e privato ad un modello pubblico “misto” (statale e comunitario), con una forte prevalenza della generazione distribuita: una reale democrazia energetica.
#9 Scioperiamo perché vogliamo un’agricoltura sana e cibo di qualità senza sofferenza.
Il modello di produzione agricolo nel mondo globalizzato si basa sempre più sull’utilizzo di prodotti di sintesi chimica volti ad aumentare a dismisura la produttività di grandi monocolture e sullo sfruttamento degli uomini e delle risorse della terra. Stesse considerazioni per gli allevamenti zootecnici di tipo intensivo ed estensivo: cibo di qualità sempre più bassa, prodotto con l’uso di mangimi a base di proteine animali, con accumuli di metalli pesanti, antibiotici e prodotti neurotossici nelle carni. Un sistema che determina un consumo smodato di acqua e suolo, produzione importante di gas serra e non ultimo il crudele sfruttamento degli animali “da reddito”.
#10 Scioperiamo perché vogliamo una nuova democrazia.
La democrazia rappresentativa ha fallito, non è più in grado di difendere e rappresentare gli interessi dei cittadini e delle cittadine. I Governi rispondono unicamente ai diktat dell’economia liberista e agli interessi delle lobby delle multinazionali. Per questo lottiamo per favorire la partecipazione attiva, diretta, popolare e democratica dell’intera comunità nei processi decisionali che la riguardano a qualsiasi livello, riducendo il modello della delega e favorendo le pratiche di autogestione collettiva attraverso Assemblee Popolari deliberative in ogni quartiere e in ogni posto di lavoro sul modello dei Consigli Delegati.
RETE ECOSOCIALISTA